di Marta Bucci (Direttore Generale Anigas) per RIENERGIA – 23 febbraio 2021

La transizione energetica rappresenta oggi un percorso ancora più sfidante e impegnativo: le conseguenze economiche e sociali determinate dalla pandemia e l’innalzamento degli obiettivi climatici europei richiedono uno sforzo ulteriore per poter traguardare l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 55% nel prossimo decennio e la neutralità climatica al 2050. Al tempo stesso, la transizione ecologica può generare un processo virtuoso capace di portare un valore aggiunto non solo in termini di sostenibilità ambientale, ma anche di competitività industriale, innovazione tecnologica, ricerca e sviluppo, aumento dell’occupazione.

Per questo è un’occasione che non possiamo permetterci di perdere. È necessario assicurare il sostegno convinto di tutto il mondo energetico ed industriale ma soprattutto è necessario coinvolgere tutti i cittadini che dovranno accettare, con consapevolezza ed entusiasmo, di modificare i propri comportamenti ed il proprio approccio ai consumi energetici.

In questo contesto, proprio perché il comportamento del cliente finale rappresenta una leva essenziale per l’affermazione di nuovi modelli energetici, vale la pena ricordare che oggi in Italia ci sono oltre 23 milioni di consumatori che utilizzano quotidianamente il gas naturale per soddisfare i propri consumi. Questo significa che nel definire un processo di transizione energetica concreto e realizzabile, che ci consenta quindi di progredire fin da subito nella riduzione delle emissioni climalteranti, non possiamo prescindere dal loro coinvolgimento.

Per coinvolgerli dobbiamo sostenere con convinzione il percorso di decarbonizzazione che il settore gas ha avviato per poter offrire ai cittadini servizi efficienti, innovativi e sempre più sostenibili dal punto di vista ambientale. Chi si ostina a non riconoscere l’importanza di questo processo, fermandosi ad una pregiudiziale contrarietà alle fonti fossili, non opera a difesa dell’ambiente perché certamente in questa lotta ai cambiamenti climatici la variabile più importante è il tempo e nel valutare le alternative ai combustibili fossili vanno sempre considerate anche le tempistiche, oltre ai costi di attuazione, posto che non possiamo permetterci di stare fermi mentre aspettiamo l’assetto energetico ideale.

Il gas naturale ha ancora un rilevante potenziale di decarbonizzazione che può e deve essere liberato in tempi brevi sia come fonte – accompagnando lo sviluppo delle FER elettriche e la sostituzione dei combustibili più inquinanti nella generazione elettrica – sia come vettore impiegato negli usi finali, attraverso diverse linee di azione che vedono oggi impegnati i gestori della rete di distribuzione.

Il primo ambito d’intervento riguarda la “decarbonizzazione della molecola”: l’infrastruttura gas rappresenta uno strumento essenziale per abilitare la diffusione di green gas e favorirne la penetrazione negli impieghi finali. In prospettiva la rete arriverà a trasportare una componente sempre più rilevante di idrogeno e biometano sostenendo l’integrazione di tali vettori nel nostro sistema energetico. Per realizzare questo obiettivo è tuttavia importante garantire la realizzabilità degli investimenti necessari a sostenere il processo di conversione dell’infrastruttura di distribuzione gas, anche attraverso opportuni processi di digitalizzazione.

Il secondo ambito di intervento attiene alla riduzione delle emissioni fuggitive di metano, linea d’azione riconosciuta come strategica e prioritaria nell’ambito del percorso di decarbonizzazione tracciato dal Green Deal Europeo. La Commissione Europea ha adottato a ottobre 2020 una Strategia per ridurre le emissioni di metano ed oggi è aperta la consultazione pubblica per raccogliere contributi in vista della definizione entro il 2021 di un opportuno quadro legislativo con il duplice obiettivo di quantificare realisticamente il fenomeno, per avere un quadro rappresentativo dell’attuale situazione, e valutare il potenziale di miglioramento e gli interventi utili a tal fine.

Negli anni passati sono sicuramente già stati fatti rilevanti passi avanti ma certamente sono le prospettive di sviluppo futuro a meritare particolare attenzione: UNEP stima che, adottando efficaci politiche di riduzione delle emissioni fuggitive, si potrebbero ridurre, con costi sostenibili e tempi ragionevoli, le emissioni climalteranti globali del 15%. La progressiva digitalizzazione della rete avrà infatti ricadute positive anche rispetto alla riduzione delle emissioni di metano in quanto consentirà un monitoraggio più accurato, una rilevazione più puntuale e la possibilità di intervenire in maniera più efficiente.

Non da ultimo, vale la pena ricordare che lo sviluppo di soluzioni innovative nella gestione della rete di distribuzione gas rappresenta uno strumento per offrire al cliente finale un servizio qualitativamente migliore e più evoluto, favorendo una maggiore consapevolezza dei propri consumi e, quindi, anche un miglioramento in termini di efficienza energetica.

In considerazione del ruolo che il gas naturale può avere nel percorso di decarbonizzazione, è pertanto importante creare le condizioni affinché il settore possa esprimere il suo potenziale definendo un quadro normativo e regolatorio che supporti gli investimenti necessari per sostenere il processo di innovazione e decarbonizzazione dell’infrastruttura gas.

Gli obiettivi climatici sono estremamente ambiziosi e richiedono la definizione di un percorso sfidante capace di coniugare sostenibilità ambientale, competitività e sicurezza. Un percorso che potrà essere portato avanti con successo solo se si riuscirà a valorizzare la sinergia che i diversi vettori energetici possono esprimere, lasciando a ciascuno di essi di massimizzare il proprio contributo al processo di decarbonizzazione in relazione ai contesti, alle tecnologie disponibili e alla loro accessibilità per il consumatore.

Dobbiamo condividere, con trasparenza ed onestà intellettuale, la visione di un percorso che potrà portarci alla neutralità climatica al 2050 se, con lungimiranza e senza pregiudizio, riusciremo a distinguere quali interventi sia giusto promuovere, nella consapevolezza che, anche a regime, vedremo coesistere più vettori energetici e che il loro mix continuerà, probabilmente, a cambiare nel tempo.

Come industria del gas sentiamo la responsabilità di essere parte essenziale di questo ambizioso processo di trasformazione e ci adopereremo per non far mai mancare il nostro contributo.

Perché il tempo ci darà ragione solo se non ci limiteremo ad immaginare quello che sarà il nostro futuro ma pretenderemo, con convinzione e fatica, anche di costruirlo.