Anigas: il gas resterà strumento efficace per decarbonizzare

ANigas

 

Anigas è stata ascoltata in audizione in Commissione Attività produttive alla Camera nell’ambito del recepimento della Direttiva Ue sulle norme comuni per il mercato interno del gas

È necessario mantenere il mercato gas europeo e nazionale competitivo perché il gas resterà strumento efficace per decarbonizzare sostituendo combustibili più inquinanti e fattore di competitività per imprese e famiglie. Ma per garantire questo bisogna arrivare ad una visione sovranazionale che superi gli interessi particolari dei singoli Stati e garantisca un allineamento strutturale tra i prezzi dei principali hub europei. È quanto ha sottolineato in sintesi Anigas nell’audizione in Commissione Attività produttive alla Camera. (QUI LE SLIDE)

L’AUDIZIONE

L’audizione rientra nell’ambito del recepimento della Direttiva Ue sulle norme comuni per il mercato interno del gas e nel corso dell’intervento Anigas ha sottolineato in particolare – come si evince dalle slide utilizzate dall’associazione – che l’Italia “ha una collocazione geografica e una dotazione infrastrutturale ideale per candidarsi ad assumere il ruolo di hub europeo”. La “liquidità del nostro mercato è in forte crescita: dal 2014 a oggi la liquidità del Psv è più che raddoppiata” mentre “il differenziale di prezzo tra Psv e Ttf è in riduzione”.

COSA PENALIZZA IL SISTEMA ITALIANO

Le penalizzazioni del sistema italiano sono semmai, a giudizio di Anigas, la “mancata integrazione dei mercati a livello europeo”, in particolare la “regolazione delle tariffe di trasporto a livello nazionale: i Paesi a cui siamo interconnessi – si legge nelle slide – hanno definito tariffe dei transiti di gas che scaricano impropriamente costi sui punti di interconnessione, riducendo quelli a carico dei propri consumatori e aumentando il vantaggio competitivo del loro gas e la sicurezza del proprio sistema a scapito del mercato unico (barriera economica all’uscita)”. Poi il sistema di pancaking tariffario cioè la “stratificazione dei costi di transito relativi alla rotta di approvvigionamento dal Nord Europa al nostro Paese”. Infine lo spread PSV-TTF che “sebbene ridotto, grazie anche alla convergenza dei costi di approvvigionamento gas a livello europeo, è ancora condizionato dai costi logistici”.

IL PNIEC

In tale contesto, osserva Anigas “il Piano Energia e Clima ed il Green Deal fissano obiettivi ambiziosi per il sistema energetico nazionale ed europeo. La politica energetica deve raggiungere i target ambientali individuando il percorso più efficiente in termini economici e sociali e deve coinvolgere tutti i consumatori. In quest’ottica, il processo di decarbonizzazione deve essere necessariamente definito contemperando diverse esigenze: minimizzare l’impatto ambientale; garantire una sostenibilità economica del percorso anche rispetto al coinvolgimento del consumatore e alla sua capacità di spesa; garantire competitività del tessuto industriale nazionale; promuovere un utilizzo efficiente del patrimonio infrastrutturale del nostro Paese”.

COME DEVE EVOLVERE IL SISTEMA

Dunque, sottolinea Anigas, “la regolazione del mercato europeo deve evolvere verso: una visione sovranazionale che superi gli interessi locali e disincentivi comportamenti distorsivi e opportunistici di singoli Paesi; un regime tariffario che garantisca l’uso efficiente delle infrastrutture e porti a una strutturale convergenza dei prezzi degli hub europei fattore di competitività”. Un percorso essenziale per il nostro paese visto che il gas è per il nostro paese un fattore di competitività “per l’industria, specialmente nei comparti in cui il gas è al momento insostituibile nei processi produttivi; per le famiglie (l’80% utilizza il gas per uso riscaldamento), in vista della liberalizzazione dei mercati retail, affinché possano dispiegarsi i benefici della concorrenza”. Ma soprattutto uno “strumento per una decarbonizzazione efficiente laddove nei diversi settori di impiego sostituisce combustibili più inquinanti”